introduzione generale
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1 Le persone al centro del digitale
1.1 L’accessibilità digitale
L’accessibilità digitale è la capacità di rendere prodotti, servizi e contenuti digitali utilizzabili da tutte le persone, in qualsiasi contesto o situazione.
Non si tratta di soddisfare solo le esigenze e i bisogni delle persone con disabilità, ma di creare un vantaggio per tutti.
L’obiettivo dell’accessibilità è, infatti, creare esperienze inclusive che pongono la persona al centro e che le permettono di agire in autonomia.
Lavorare per l’accessibilità è un processo continuo e circolare. È continuo perché cambia con l’evolversi della tecnologia e dei bisogni delle persone. È circolare perché integra ogni fase di costruzione di un ambiente digitale: la progettazione, lo sviluppo, la verifica e il monitoraggio. Questo approccio permette di migliorare le soluzioni in maniera iterativa, così da rispondere alle necessità di una società in costante trasformazione.
Promuovere l’accessibilità digitale genera un impatto sia civile che strategico:
- sul piano civile, favorisce l’inclusione e garantisce pari opportunità, contribuendo a una società più equa;
- sul piano strategico, migliora l’esperienza utente e accresce la soddisfazione, stimolando l’innovazione e la competitività.
L’accessibilità consente a tutte le persone di sentirsi accolte e valorizzate, ampliando le opportunità di partecipazione e la piena espressione di sé nella società digitale. Questo principio è sancito in Italia dalla Legge n. 4/2004, nota anche come Legge Stanca, prima norma specifica sull’accessibilità digitale.
La legge, riferimento fondamentale nel panorama italiano, è stata inizialmente concepita per garantire e semplificare l’accesso digitale alle persone con disabilità. Con l’introduzione della norma UNI EN 301549, riferimento tecnico della Direttiva europea 2016/2102 sul tema, questa prospettiva si è ampliata. Oggi l’accessibilità include l’intera popolazione, considerando la più ampia gamma di necessità degli utenti in termini di caratteristiche e capacità.
1.1.2 Accessibilità digitale e inclusione
La piena e attiva partecipazione di tutte le persone alla vita economica e sociale diventa un’esigenza strategica.
Per garantire che chiunque possa fruire prodotti, servizi o contenuti digitali, è prioritario per istituzioni e organizzazioni:
- adottare misure per rimuovere le barriere digitali di accesso;
- assicurare pari opportunità nella fruizione.
Come non è giusto limitare l’ingresso di una persona in un edificio a causa di una barriera architettonica, allo stesso modo è discriminatorio escluderla dall’accesso a contenuti o servizi digitali, siano essi pubblici, di e-commerce o di intrattenimento.
È il contesto sia fisico sia digitale che deve adeguarsi alle esigenze dell’individuo nella sua specificità per garantire il diritto alla partecipazione.
L’obiettivo non è solo favorire l’interazione con il mondo digitale, ma migliorare l’inclusione di tutta la cittadinanza. Ogni persona, infatti, può sperimentare situazioni di esclusione o di difficoltà nell’accesso informatico per motivi:
- permanenti, come nel caso di una disabilità motoria;
- temporanei, a causa ad esempio di un infortunio;
- situazionali, come quando le condizioni ambientali sono sfavorevoli.
Progettare soluzioni accessibili significa, quindi, rispondere alle esigenze di un pubblico ampio e diversificato.
Le limitazioni nell’accesso al digitale, infatti, non dipendono solo da disabilità o specifiche situazioni di contesto, bensì anche da:
- competenze e alfabetizzazione digitali;
- condizioni socio-economiche;
- livello di istruzione;
- cultura;
- età;
- lingua.
Un ambiente digitale equo è un contesto in cui le differenze non rappresentano ostacoli, ma risorse. L’accessibilità digitale deve, infatti, liberare il potenziale di ogni individuo.
Affinché questo accada, ognuno deve poter esprimere desideri e aspirazioni quando, ad esempio:
- interagisce con un gruppo o in una comunità;
- acquista prodotti;
- fruisce informazioni, contenuti e servizi;
- vive e lavora in un contesto produttivo.
Una persona più attiva, autonoma e consapevole nella gestione delle attività digitali può, inoltre, trasmettere le sue abilità e competenze ad altri in diversi contesti. E contribuisce così anche alla crescita del livello culturale del Paese.
Per permettere a tutti di vivere pienamente ogni aspetto della sfera sociale e personale, sono state progettate molte soluzioni informatiche. Inizialmente pensate solo per persone con disabilità, queste risorse si sono poi dimostrate utili per tutti.
Tra gli strumenti che semplificano le azioni della vita quotidiana ci sono:
- i sottotitoli che migliorano l’accesso ai contenuti per le persone sorde o ipoacusiche, ma sono utili anche per chi guarda un video in un ambiente rumoroso, come una stazione;
- i correttori automatici che agevolano le persone con disabilità cognitive o con difficoltà nell’apprendimento, ma aiutano chiunque voglia ridurre gli errori di scrittura;
- i comandi vocali che permettono alle persone con disabilità motorie o visive di controllare i dispositivi, ma sono pratici anche per chi è occupato in altre attività, come la guida di un veicolo.
Immagini esemplificative degli esempi citati
|
Se le tecnologie digitali sono alla portata di ognuno e chiunque può, in autonomia, gestire la fruizione di contenuti e servizi sul Web:
- si rafforza il senso di appartenenza alla comunità;
- si costruisce una società più inclusiva, consapevole e coesa;
- si favorisce la crescita socio-economica di tutto il Paese.
L’accessibilità digitale, se correttamente realizzata, rappresenta un modo per raggiungere i 17 obiettivi per uno sviluppo sostenibile globale descritti dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Tra questi obiettivi ci sono infatti:
- ridurre le disuguaglianze;
- incentivare un’occupazione produttiva e un lavoro dignitoso per tutti;
- costruire un sistema economico duraturo, inclusivo e sostenibile;
- promuovere processi industriali innovativi ma equi e responsabili.
1.1.2 Accessibilità digitale e inclusione
La piena e attiva partecipazione di tutte le persone alla vita economica e sociale diventa un’esigenza strategica.
Per garantire che chiunque possa fruire prodotti, servizi o contenuti digitali, è prioritario per istituzioni e organizzazioni:
- adottare misure per rimuovere le barriere digitali di accesso;
- assicurare pari opportunità nella fruizione.
Come non è giusto limitare l’ingresso di una persona in un edificio a causa di una barriera architettonica, allo stesso modo è discriminatorio escluderla dall’accesso a contenuti o servizi digitali, siano essi pubblici, di e-commerce o di intrattenimento.
È il contesto sia fisico sia digitale che deve adeguarsi alle esigenze dell’individuo nella sua specificità per garantire il diritto alla partecipazione.
L’obiettivo non è solo favorire l’interazione con il mondo digitale, ma migliorare l’inclusione di tutta la cittadinanza. Ogni persona, infatti, può sperimentare situazioni di esclusione o di difficoltà nell’accesso informatico per motivi:
- permanenti, come nel caso di una disabilità motoria;
- temporanei, a causa ad esempio di un infortunio;
- situazionali, come quando le condizioni ambientali sono sfavorevoli.
Progettare soluzioni accessibili significa, quindi, rispondere alle esigenze di un pubblico ampio e diversificato.
Le limitazioni nell’accesso al digitale, infatti, non dipendono solo da disabilità o specifiche situazioni di contesto, bensì anche da:
- competenze e alfabetizzazione digitali;
- condizioni socio-economiche;
- livello di istruzione;
- cultura;
- età;
- lingua.
Un ambiente digitale equo è un contesto in cui le differenze non rappresentano ostacoli, ma risorse. L’accessibilità digitale deve, infatti, liberare il potenziale di ogni individuo.
Affinché questo accada, ognuno deve poter esprimere desideri e aspirazioni quando, ad esempio:
- interagisce con un gruppo o in una comunità;
- acquista prodotti;
- fruisce informazioni, contenuti e servizi;
- vive e lavora in un contesto produttivo.
Una persona più attiva, autonoma e consapevole nella gestione delle attività digitali può, inoltre, trasmettere le sue abilità e competenze ad altri in diversi contesti. E contribuisce così anche alla crescita del livello culturale del Paese.
Per permettere a tutti di vivere pienamente ogni aspetto della sfera sociale e personale, sono state progettate molte soluzioni informatiche. Inizialmente pensate solo per persone con disabilità, queste risorse si sono poi dimostrate utili per tutti.
Tra gli strumenti che semplificano le azioni della vita quotidiana ci sono:
- i sottotitoli che migliorano l’accesso ai contenuti per le persone sorde o ipoacusiche, ma sono utili anche per chi guarda un video in un ambiente rumoroso, come una stazione;
- i correttori automatici che agevolano le persone con disabilità cognitive o con difficoltà nell’apprendimento, ma aiutano chiunque voglia ridurre gli errori di scrittura;
- i comandi vocali che permettono alle persone con disabilità motorie o visive di controllare i dispositivi, ma sono pratici anche per chi è occupato in altre attività, come la guida di un veicolo.
Immagini esemplificative degli esempi citati
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Se le tecnologie digitali sono alla portata di ognuno e chiunque può, in autonomia, gestire la fruizione di contenuti e servizi sul Web:
- si rafforza il senso di appartenenza alla comunità;
- si costruisce una società più inclusiva, consapevole e coesa;
- si favorisce la crescita socio-economica di tutto il Paese.
L’accessibilità digitale, se correttamente realizzata, rappresenta un modo per raggiungere i 17 obiettivi per uno sviluppo sostenibile globale descritti dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Tra questi obiettivi ci sono infatti:
- ridurre le disuguaglianze;
- incentivare un’occupazione produttiva e un lavoro dignitoso per tutti;
- costruire un sistema economico duraturo, inclusivo e sostenibile;
- promuovere processi industriali innovativi ma equi e responsabili.
1.1.3 Opportunità e vantaggi dell’accessibilità digitale
L’accessibilità digitale è un elemento essenziale per qualsiasi prodotto, servizio o contenuto offerto da Pubbliche Amministrazioni e soggetti privati. Non si tratta solo di adempiere a un requisito normativo, ma di stimolare l’innovazione tecnologica.
Molte soluzioni hanno trovato ampia applicazione in diversi ambiti e apportato notevoli vantaggi a tutte le categorie di persone.
Ad esempio:
- la modalità notturna sui dispositivi mobili riduce l’affaticamento visivo durante la lettura di articoli o documenti;
- i sistemi di notifica visivi segnalano eventi importanti, come i promemoria di appuntamenti o le scadenze imminenti;
- la trascrizione automatica dei contenuti facilita la comprensione durante la visione di un video o l’ascolto di un podcast.
Immagini esemplificative degli esempi citati
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Implementare l’accessibilità digitale rappresenta, quindi, un’opportunità di crescita significativa, con effetti positivi, tangibili e di ampio respiro.
In particolare, per il settore pubblico creare esperienze digitali senza barriere permette di:
- rafforzare la percezione positiva delle istituzioni, aumentando la fiducia da parte della cittadinanza;
- integrare la collaborazione lavorativa tra dipendenti, aumentando l’inclusione;
- ottimizzare le risorse pubbliche, riducendo la necessità delle sole interazioni fisiche;
- diminuire i costi operativi nel lungo termine, migliorando l’efficienza burocratica;
- favorire la trasparenza, contribuendo a rendere democratici i processi pubblici.
Nell’ambito dei soggetti privati, creare prodotti, servizi e contenuti digitali accessibili significa:
- espandere il proprio bacino di utenza, ottenendo vantaggi economici concreti;
- creare ambienti di lavoro più inclusivi, attraendo talenti e supportando la loro crescita;
- migliorare la propria immagine aziendale, fidelizzando la clientela;
- rispondere alle esigenze variegate del mercato, generando nuove opportunità di business.
L’accessibilità, quindi, non è solo un beneficio per le persone, ma anche per istituzioni e organizzazioni che possono ottenere impatti positivi sia sociali che economici da un sistema più efficiente e inclusivo.
1.2 Accessibilità e usabilità
1.2.1 Introduzione
Accessibilità e usabilità sono aspetti strettamente correlati nella promozione di un ambiente digitale più equo e inclusivo. Entrambe, infatti, contribuiscono a migliorare l’esperienza degli utenti, ma con obiettivi diversi:
- l’accessibilità mira ad abbattere gli ostacoli che impediscono la fruizione di prodotti, servizi o contenuti digitali;
- l’usabilità si concentra sul modo in cui le persone possono interagire con questi strumenti.
In particolare, l’usabilità si basa su tre elementi fondamentali:
- l’efficacia, ossia la capacità di completare un’attività senza errori o difficoltà rilevanti;
- l’efficienza, ovvero la rapidità con cui un’attività viene svolta, riducendo al minimo sforzi o risorse;
- la soddisfazione, ossia il piacere che la persona prova durante l’interazione con il prodotto, servizio o contenuto digitale.
Considerare insieme accessibilità e usabilità garantisce un’esperienza più completa per chiunque. Da un lato, l’accessibilità amplia il pubblico, abilitando e potenziando le caratteristiche personali. Dall’altro, l’usabilità ottimizza l’interazione, favorendo un uso facile, veloce e piacevole.
1.2.2 L’approccio integrato
Un’integrazione efficace tra accessibilità e usabilità si realizza attraverso un modello più ampio di qualità orientato alle persone. Questo approccio, che è chiamato human-centred quality, considera l’interazione di ogni individuo con le soluzioni digitali secondo tre dimensioni:
- funzionale;
- emotiva;
- sociale.
La dimensione funzionale corrisponde all’usabilità. Viene definita come “il grado con cui un prodotto può essere usato da specifici utenti per raggiungere specifici obiettivi con efficacia, efficienza e soddisfazione in un determinato contesto d’uso”.
La dimensione emotiva riguarda l’esperienza d’uso, ovvero “le percezioni e le reazioni dell’utente che precedono, accompagnano o seguono l’uso del prodotto, sistema o servizio”.
La dimensione sociale si concentra sulla prevenzione dai danni da uso, ossia “le conseguenze negative in materia di salute, sicurezza, economia o ambiente, derivanti dall’uso del sistema”.
In questo modello, l’accessibilità è un elemento abilitante e trasversale che influenza tutte e tre le dimensioni:
- nella dimensione funzionale, la persona non interagisce con la soluzione digitale se non può percepirla, comprenderla o controllarla;
- nella dimensione emotiva, la persona interrompe l’interazione se l’esperienza digitale genera frustrazione o mancanza di fiducia;
- nella dimensione sociale, la persona evita l’interazione se il prodotto, servizio o contenuto digitale comporta rischi di discriminazione o problemi di sicurezza.
Questi fattori di qualità si integrano per fornire un’esperienza inclusiva, sicura, semplice e appagante.
Nello standard ISO/IEC 30071-1:2019 si parla, infatti, di esperienza dell’accessibilità, in cui l’accessibilità è il perno principale dell’intero ciclo di vita della soluzione digitale.
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